Molti i commenti sotto al post in cui la scrittrice aveva presentato la sua famiglia.
Dopo la prima puntata, in cui aveva mostrato la sua famiglia queer fatta di “sposi e spose“, Michela Murgia risponde ai centinaia di commenti apparsi sotto al post. La domanda che Michela pone è perché si romanticizzino solo le famiglie binarie, mentre le altre vengano escluse da questa visione.
La risposta di Michela Murgia
Michela, rispondendo ai commenti, dichiara: “Potrei dire che il desiderio è personale e ciascuno nel mondo lo vive come e con chi vuole in ogni situazione, compreso chi ha una famiglia tradizionale. Invece la domanda merita una risposta articolata“.
Secondo la scrittrice, la narrazione romantica di “famiglia” apparterrebbe solo a chi ha un nucleo famigliare binario. Ciò, inevitabilmente, metterebbe sotto una luce diversa famiglie e persone che non si riconoscono in questa definizione.
Michela continua. “Legittimare un solo modello implica proprio questo: indurci a pensare che le cose in quella cornice avvengano in modo ‘normale’ e che tutte le altre situazioni siano luoghi senza regole“.
Il segreto della sua famiglia: essere come le altre
Infine Michela Murgia, colpita da carcinoma renale al quarto stadio, ha dichiarato: “Vi svelo un segreto. Esattamente come tutte le altre famiglie, una famiglia queer è un posto dove si organizza la responsabilità reciproca“.
E aggiunge in seguito: “La proprietà non si esercita sulle persone. Per chi arriva in questo sistema non è sempre facile. Una volta iniziai a uscire con un uomo che certamente non aveva la queerness in testa ed era molto destabilizzato da noi“.